Se pensi ancora che la pochette non sia altro che quel piccolo accessorio appartenente alla moda femminile, questo articolo fa al caso tuo.
Pochette infatti è il termine con il quale si indica il più comune “fazzoletto da taschino”, uno dei dettagli del guardaroba maschile che contribuiscono a definire lo stile di un vero gentleman.
Nata come accessorio d’uso pratico, la pochette è diventata negli anni un’icona sinonimo dell’eleganza maschile e della cura per il dettaglio.
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Le origini della pochette
Secondo alcuni esperti di stile la pochette avrebbe avuto origine nell’antico Egitto, quando piccole bende tinte di rosso venivano utilizzate dai popoli attorno al Nilo come simbolo di ricchezza. Quei piccoli ritagli di stoffa, benché non paragonabili direttamente alla moderna pochette, sono infatti considerati il primo esempio di accessorio in tessuto.
Con la fine del medioevo quello che divenne il comune fazzoletto iniziò ad ottenere un certo successo nella borghesia di tutta Europa, sia come elemento stilistico ornamentale, sia come strumento di uso più pratico.
Le nobildonne francesi, infatti, erano solite profumarlo e tenerlo vicino al viso, così da mascherare e sopportare i poco piacevoli odori del tempo. L’utilizzo frequente e l’esposizione sempre più costante lo resero nel tempo un vero e proprio oggetto di stile.
I materiali utilizzati erano tra i più esotici, e venivano fatti accuratamente ricamare a dimostrazione della propria ricchezza e del proprio status. I migliori ricami e i più raffinati modelli di fazzoletto del XVI secolo sono stati prodotti in Italia, e si pensa che venissero importati proprio da Caterina de Medici direttamente in Francia.
Grazie alla qualità dei materiali e al pregio dei pizzi, questi accessori erano spesso tramandati di generazione in generazione e venivano considerati al pari dei gioielli.
L’origine del nome
Fino al regno di Luigi XVI re di Francia (fine del 1700) si potevano trovare fazzoletti da taschino di ogni forma e dimensione, ma la storia vuole che Maria Antonietta, al tempo moglie del re, turbata dall’assenza di una convenzione, convinse Luigi XVI a decretare che da quel momento i fazzoletti dovessero essere tutti quadrati e con un formato tascabile di 40 centimetri.
Forse da qui l’origine del nome “pochette“, dal francese poche (“tasca”).
La pochette da uomo moderna
La nascita del vero fazzoletto da taschino, così come lo intendiamo noi, si avrà non prima del XIX secolo, cioè quando l’abito a 2 pezzi è diventato il must have del guardaroba maschile.
Conservate fino a quel momento nelle tasche dei pantaloni, i gentiluomini iniziarono a riporre le pochette nei taschini delle giacche (da qui il nome fazzoletto da taschino) per evitarne il poco igienico contatto con monete o altri oggetti.
Pochette come elemento distintivo, oggi come ieri
La pochette è un piccolo dettaglio che non deve stare al centro dell’attenzione (niente colori eccessivamente sgargianti quindi) ma allo stesso tempo essere un elemento distinto dall’insieme.
Ti sei mai chiesto come mai la maggior parte delle giacche sartoriali tradizionali siano realizzate provviste di un taschino esterno?
Ebbene, non (solo) per custodire occhiali da sole o biglietti da visita oramai dimenticati, ma per mostrare un tocco di eleganza. Senza nessun accessorio al suo interno difatti, la tasca risulta un elemento strutturalmente superfluo e l’outfit appare incompleto.
Ecco quello che ti occorre sapere per cominciare a prendere confidenza con questo dettaglio segreto.
Quando usare il fazzoletto da taschino
Facile da indossare, veloce da abbinare, la pochette da uomo aggiunge il giusto tocco personale agli outfit di ogni giorno. Ecco le nostre indicazioni su quando utilizzarlo e come.
A lavoro
Ebbene sì, la pochette si porta anche in ufficio, ne dubitavi?
Abbinata ad un classico completo blu o grigio, o ad uno spezzato in fresco lana, rende subito più interessante la divisa maschile. Per andare sul sicuro basterà scegliere un tessuto non lucido, il cotone, e un colore basico, consigliato il bianco.
Una piega lineare et voilà, lo stile è servito. Nota: è importante ricordare che se si indossa la cravatta, il fazzoletto potrà richiamarne i colori e i motivi, ma il tessuto dovrà essere diverso.
Nel weekend
A zonzo per i vicoli, dispersi tra i musei. Qualsiasi sia la meta, le gite di primavera sono sinonimo di un look smart casual: un blazer sfoderato in cotone e una camicia di lino.
In questo caso si può dare libero sfogo alla creatività, scegliendo pochette in fantasie vivaci e colori ad alto contrasto.
Alle cerimonie
Cosa abbinare all’abito scuro nelle occasioni più eleganti, come matrimoni o cene di gala? Che tu sia lo sposo, il testimone o un invitato, il fazzoletto bianco di lino o cotone non può sbagliare.
Un classico dell’eleganza, segreto del fascino dei vari 007, essenziale quanto perfetto. Se volete osare un po’, l’alternativa al total white può essere una micro fantasia colorata.
Ai party
Un cocktail estivo o un party in terrazza sono l’occasione ideale per giocare con i materiali e gli abbinamenti.
Una pochette colorata o fantasia, in lino o twill di seta darà la giusta dose di spensieratezza al vostro blazer in lino o cotone.
Abbinare colori e tessuti
Individuato il contesto in cui vorrai indossare la tua pochette, non ti resta che studiare l’abbinamento ideale: abbinare il fazzoletto da taschino in base ai colori e ai tessuti che indossi.
Scegliere il colore del fazzoletto da taschino
Pochette e cravatta
Il colore della pochette da uomo è abitualmente determinato dal colore e dal pattern della cravatta: per la precisione il colore del fazzoletto da taschino deve essere diverso da quello della cravatta.
Generalmente, per esempio, un fazzoletto tinta unita andrebbe sempre abbinato ad una cravatta strutturata con motivi decorativi o viceversa.
Senza cravatta
Non indossi la cravatta? in questo caso la nuance scelta per la pochette può invece richiamare le tonalità della camicia o dell’abito stesso.
Per esempio se indossi una camicia azzurra o un abito blu, puoi giocare con cromatismi tono su tono scegliendo una pochette blu chiaro. Si tratta di un consiglio valido anche nel caso in cui la cravatta sia presente.
Infine, se hai dei dubbi su che colore di pochette devi indossare, prediligi sempre il bianco: non sbaglierai poiché è adatto a qualsiasi giacca e per qualsiasi occasione.
Ad ogni pochette il suo tessuto
La stessa logica utilizzata per la scelta dell’abbinamento cromatico vale per i materiali: complementarietà.
Una cravatta in seta richiama un fazzoletto realizzato in lino o cotone, così come un foulard in seta richiede di essere abbinato ad una cravatta di un tessuto meno lucido.
Al lavoro usa sempre la pochette di cotone, mentre meglio riservare quella di lino per il tempo libero e quella di seta per le cerimonie.
Se hai ancora dubbi e non sai che pochette pigliare, scegli qualcosa di semplice: un fazzoletto bianco di lino o cotone è una scelta versatile e sempre appropriata.
Come piegare una pochette da uomo
Molti uomini hanno paura di indossare accessori, temendo di non saperli utilizzare o combinare correttamente.
Timore non del tutto infondato, considerati gli abbinamenti stravaganti e talvolta inappropriati che popolano le metropoli.
La cosa più importante da ricordare per evitare questi inconvenienti di stile, riguarda il portamento. Indossare un accessorio con charme è una questione di nonchalance, tutto deve apparire naturale, ma non casuale.
Grandezza, dimensioni e misura
Esistono diverse misure in commercio; secondo Lanieri la misura perfetta del fazzoletto da taschino è di 33 x 33 centimetri, misura perfetta per ogni tipologia di tasca.
Una volta ottenuto il fazzoletto della grandezza giusta, non resta altro che imparare i modi più comuni per piegarlo, ricordando che gli aggiustamenti migliori sono quelli non attraggono eccessivamente l’attenzione.
Una volta scelta la piegatura, è importante ricordare di non far fuoriuscire il fazzoletto per più di due o tre centimetri dal taschino. Ecco quali sono le pieghe più comuni.
Piega a triangolo (one corner up)
La piegatura ad una punta, detta anche a triangolo è one corner up, è uno dei modi più facili per piegare la pochette. Consiste nel piegare la pochette facendo fuoriuscire dal taschino solamente un angolo.
Semplice ma non banale, aggiunge un tocco di maggiore accuratezza al vostro outfit.
Piega a due punte (two corner up) o a più punte
La piegatura a due punte, detta anche two corner up, è molto simile alla precedente ma mette in evidenza i due angoli sovrapposti della pochette una volta inserita nel taschino.
Si tratta di un piega perfetta per rinforzare le linee diagonali della giacca e per accentuare la forma del torace e l’ampiezza delle spalle. Può essere realizzata anche a più punte.
Piega piatta o quadrata
A lungo considerata passé, la forma a quadrato è perfetta abbinata ad un papillon o se invece si è sprovvisti di cravatta.
Consiste nel piegare il fazzoletto in forma quadrato rettangolare, inserendolo nel taschino e lasciandovi fuoriuscire solo pochi centimetri, parallelamente al bordo della tasca.
Minimale e semplice, la piega piatta regala un tocco di classe allo stile del vostro completo.
Piega a sbuffo
La piegatura a sbuffo, considerata la morbidezza della forma, è il modo migliore portare i fazzoletti in seta.
Consiste nel sollevare la pochette impugnandola al centro e lasciandola ricadere verso il basso, per poi ripiegare la parte inferiore verso l’alto, mantenendo così morbidezza e volume per il fazzoletto, pronto ad essere inserito nel taschino della giacca.
Un mix di estrosità e spensieratezza.