Il gilet è un capo imprescindibile per chiunque ami l’eleganza classica: elemento fondamentale per l’abito tre pezzi da uomo, il panciotto si è conquistato nel corso del tempo un ruolo di primo piano nel guardaroba maschile, protagonista irrinunciabile nelle cerimonie e prezioso alleato in contesti business o casual.
Ecco tutto quello che devi sapere sul gilet: la sua storia, le sue caratteristiche, come sceglierlo, abbinarlo e indossarlo.
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Gilet o panciotto?
Gilet è un termine mutuato dal francese e reso a volte in italiano graficamente con gilè: deriva dall’arabo jalīkah, che identificava una giacca indossata dai prigionieri in algeria; il termine a sua volta prende origine dalla parola turca yelek, che indica una giacca senza maniche indossata da uomini e donne nell’Impero Ottomano.
Oltre a ‘gilet’, in italiano esiste anche il vocabolo ‘panciotto’. Nel parlare comune, gilet e panciotto sono spesso utilizzati in maniera intercambiabile per riferirsi allo stesso capo di abbigliamento, ma a conti fatti i due termini non sono sempre perfettamente sostituibili.
Gilet andrebbe usato come termine più generico per denotare un capo di abbigliamento smanicato, informale e sportivo – come un maglione o un giubbetto – indossato per lo più sopra altri capi di abbigliamento (una camicia o un giacca).
Panciotto, benché oggi meno usato, è invece il termine più adatto per indicare il corpetto da uomo, elemento fondamentale dell’abito tre pezzi, insieme a giacca e pantaloni. Anch’esso privo di maniche, si abbottona frontalmente, si indossa sopra una camicia e sotto la giacca, e va portato necessariamente con una cravatta o un farfallino.
Nonostante queste differenze, è ormai abitudine nel linguaggio comune riferirsi al panciotto con il termine gilet; non è invece sempre accettabile il contrario: si pensi ad esempio ai gilet arancioni o gialli indossati nei cantieri, per i quali l’espressione “panciotto giallo” sembrerebbe alquanto fuori luogo.
Storia
Ripercorrere l’evoluzione storica del gilet non è semplice: il lontano antenato del gilet sembra sia il justaucorp (in italiano giustacorpo), una sorta di lungo cappotto altezza ginocchio indossato dagli uomini nella seconda metà del XVII secolo e per tutto il XVIII secolo.
Il capo era di origine francese e venne successivamente introdotto in Inghilterra; nel 1666 il re inglese Carlo II Stuart, in opposizione alla moda francese del justaucorp, decise di introdurre il waistcoat termine inglese con il quale è indicato ancora oggi il panciotto.
Portato dai nobili, il waistcoat storico era una giacca lunga fino al ginocchio, abitualmente indossata insieme ai pantaloni e ad un soprabito di uguale lunghezza: il completo formava un ensemble che si sarebbe poi evoluto nell’attuale abito tre pezzi.
È interessante notare che inizialmente le maniche erano parte integrante di questo capo di abbigliamento, ma durante il 1700 vennero man mano rimosse per ragioni di praticità.
Dopo la Rivoluzione francese del 1789, il sentimento anti-aristocratico in Francia (e altrove in Europa) influenzò il guardaroba di uomini e donne: gilet e panciotti diventarono molto meno elaborati, più corti e stretti, assumendo un ruolo stilistico secondario rispetto al soprabito.
Durante il 1800 con l’introduzione della giacca, il gilet sarà ulteriormente relegato ad una funzione di secondo piano nel completo a tre pezzi, anche per ragioni pratiche: il panciotto serviva innanzitutto per coprire le bretelle e ad ospitare l’orologio da taschino nella tasca dedicata.
A partire dagli anni ‘20 del 1900, complice l’utilizzo sempre più massiccio della cintura e la caduta in disuso dell’orologio da taschino – soppiantato dall’orologio da polso – si assisterà ad una progressiva decostruzione dell’abito tre pezzi in favore di una moda più libera e meno vincolata all’eleganza classica.
Se da una parte questa tendenza ha portato allo sdoganamento di uno stile più casual business, caratterizzato da un uso più frequente dell’abito a due pezzi (giacca e pantaloni), dall’altra l’utilizzo del gilet oggi non è più vincolato a motivazioni pratiche e questa emancipazione stilistica gli ha consentito riguadagnare una sua propria dignità nella caratterizzazione del guardaroba maschile.
Gilet: come è fatto
Generalmente i gilet eleganti (i panciotti) presentano una base in fodera rivestito sul fronte con il tessuto; sul retro è applicata un laccetto che ti permette di regolarne l’aderenza in base alle tue esigenze.
Le maggiori differenze fra i modelli di gilet da uomo dipendono per lo più dall’abbottonatura frontale, monopetto o doppiopetto, e dalla presenza dei baveri (rever).
Gilet monopetto
Il gilet monopetto è la scelta più comune. È possibile scegliere una configurazione dai 3 ai 6 bottoni; maggiore sarà il numero di bottoni, maggiore sarà il livello di formalità del gilet. Un panciotto con 3 bottoni apparirà più sportivo e slanciato di un equivalente e più impettito gilet a 6 bottoni.
Ti consigliamo di scegliere sempre un gilet che abbia almeno un bottone in più rispetto alla giacca con cui lo si vuole portare. Se lo porterai con una giacca tre bottoni, il tuo gilet dovrà avere almeno quattro bottoni.
Generalmente il panciotto monopetto è privo di rever, caratteristica che gli conferisce un taglio più minimale, semplice e discreto.
Va indossato sopra la camicia e sotto la giacca o il blazer. Come per la giacca, le regole dell’eleganza classica impongono di non allacciare mai l’ultimo bottone in basso, per evitare inattese rigidità durante movimenti scomposti e improvvisi.
Se vuoi adottare uno stile più contemporaneo, da “dandy alternativo”, puoi indossare il panciotto monopetto sulla camicia senza giacca. Questa scelta deve però essere sempre vincolata ai soli contesti informali e sportivi.
Gilet doppiopetto
Il panciotto doppiopetto è la soluzione più formale. La configurazione principale è quella a 6 bottoni, benché sia possibile osservarne versioni a 4 o a 8 bottoni. È il gilet più adatto per cerimonie o eventi in cui devi sfoggiare un maggior rigore.
I gilet doppiopetto presentano solitamente anche i rever, che possono essere a scialle o più raramente a lancia o dentellati, per uno stile più sofisticato ed impegnativo.
Vanno indossati sempre completamente abbottonati, con abiti eleganti, sopra la camicia e sotto la giacca; non andrebbero mai indossati senza la giacca, a meno che tu non voglia sfidare apertamente il canone dell’eleganza classica.
Come portare il gilet
Escludendo le eccezioni, il gilet va sempre indossato sopra una camicia con il colletto abbottonato e sotto una giacca o un blazer monopetto. Non va mai indossato sotto una giacca doppiopetto: lo scollo della giacca o del blazer, infatti, deve essere sufficientemente ampio per consentire al panciotto di essere visibile.
Puoi leggere il nostro articolo se non ti è chiara la differenza fra giacca e blazer.
Deve essere aderente e adattarsi perfettamente al tuo fisico, così da rendere confortevole portare la giacca sopra di esso. La sua lunghezza deve essere sufficiente per riuscire a coprire e nascondere la vita sulla parte frontale, mentre lateralmente e sul retro è di solito più corto.
Per queste ragioni optare un gilet su misura è sempre la soluzione migliore: sarai certo di indossare un gilet della giusta lunghezza, realizzato per cadere alla perfezione ed adattarsi alla tua fisicità.
Come abbinare il gilet all’abito
Quando si tratta di scegliere il colore e per abbinare il gilet all’abito, le alternative cromatiche che hai a disposizione sono principalmente due: optare per l’abito tre pezzi o scegliere un gilet a contrasto.
Abito tre pezzi
È la scelta più classica e tradizionale e consiste nell’indossare un gilet realizzato con lo stesso tessuto (e di conseguenza dello stesso colore) dell’abito con cui lo porterai. Nel coordinato il panciotto sarà parte integrante dell’abito, il terzo pezzo insieme a giacca e pantalone. Da qui appunto l’espressione abito tre pezzi.
L’abito tre pezzi è sicuramente la configurazione più versatile in assoluto: elegante, perfetta per occasioni formali e solenni, ma al contempo semplice e sicura, adeguata anche a contesti più informali.
Gilet a contrasto
Il gilet a contrasto è l’alternativa principale al coordinato: sceglierai un gilet dal colore o dalla fantasia in contrasto con quella dell’abito con cui lo si indosserà. In questo caso il panciotto sarà più in risalto rispetto a quanto accade con l’abito tre pezzi, giocando un ruolo da maggior protagonista e distinguendosi nel completo.
Se l’abbinamento è azzeccato, il gilet a contrasto può dar vita a completi particolarmente riusciti ed eleganti, ma il rischio di sbagliare è molto più concreto. Il consiglio è dunque quello di non eccedere nel contrasto cromatico e scegliere un colore che possa abbinarsi in armonia con giacca, pantaloni e camicia.
Meglio non esagerare, soprattutto se hai deciso di indossare uno spezzato: l’effetto arlecchino è sempre dietro l’angolo e assolutamente da evitare.
Abito blu e gilet grigio chiaro: per una cerimonia o matrimonio
L’abbinamento perfetto per uno sposo: il gilet è in evidenza e protagonista.
Abito grigio scuro e gilet principe di galles grigio chiaro: per ufficio e business
Il completo ideale per occasioni business, grazie al rigore dell’abito grigio e al gilet principe di galles che ne stempera la rigidità con piglio professionale.
Abito beige e gilet marrone: casual e disimpegnato
La soluzione perfetta per contesti più sportivi, luminosi e disinvolti, dove il rigore deve lasciare il posto alla sprezzatura.
Cintura o bretelle?
Compagne ideali del gilet sono le bretelle. Come detto in precedenza, una delle funzioni pratiche del gilet è sempre stata quella di nascondere le bretelle ed ancora oggi il capo può continuare a svolgere questa funzione.
La cintura è invece meno consigliata in quanto la sua presenza rischia di rendere più ingombrante e voluminosa la vita, sulla quale il panciotto potrebbe tendere a rialzarsi, creando un effetto antiestetico e goffo.
Cravatta o papillon?
Il gilet andrebbe sempre portato con una camicia con il colletto abbottonato; questo impone di indossare anche una cravatta in abbinamento, per sottolineare il taglio formale del completo.
Meno consigliabile invece il papillon, che stilisticamente poco si adatta ai completi tre pezzi. A meno che tu non voglia stupire con un dettaglio sopra le righe, meglio preferire sempre la cravatta.
Se proprio sei innamorato dello stile dandy contemporaneo, puoi anche lasciare libero il collo e rinunciare alla cravatta, a patto di scegliere un contesto ed un completo nettamente informale. Ricorda che libertà di questo genere sono bandite nelle occasioni più eleganti.
Ora che conosci alla perfezione la storia del gilet e tutti i trucchi per poter scegliere il panciotto giusto da indossare, non ti resta che provare il su misura Lanieri: iniziare a configurare il gilet giusto per te.