Quando si parla di abbigliamento maschile i termini “classico” e “iconico” vengono spesso utilizzati con facilità, ma nel caso della polo da uomo nessun aggettivo sarebbe più azzeccato. Sono davvero pochi, infatti, i capi del guardaroba che possono vantarsi di una presenza e un’evoluzione così importanti.
Simbolo del gentleman contemporaneo, la polo, anche nota come maglietta da golf o da tennis, non è altro che una semplice t-shirt dotata di colletto chiuso da due o tre bottoni e talvolta provvista di taschino. Può essere realizzata a maniche lunghe o a maniche corte e il tessuto utilizzato per confezionarla è solitamente il piquet di cotone.
Il suo design essenziale e sportivo, non è cambiato da quando è stato ideato agli inizi del XX secolo, e tutt’oggi sembra non aver intenzione di mutare la sua natura. A cambiare è invece l’utilizzo che si fa di questo capo superchic. Andando a colmare il divario di formalità tra la camicia da uomo classica e la T-shirt, la polo si conferma come prezioso protagonista del guardaroba estivo sia casual che business.
Dai campi da tennis all’ufficio: il successo della polo
Anche se ci riesce difficile immaginarlo, considerato il culto odierno dell’abbigliamento super tecnico, fino all’inizio del 1900 chi giocava a tennis era solito vestirsi con pantaloni, camicia, giacca e cravatta.
Ovviamente si trattava di un abbigliamento molto poco confortevole, così nel 1926 il celebre tennista francese René Lacoste decise di sperimentare qualcosa di rivoluzionario: durante una sua partita indossò per la prima volta una polo camicia.
Al posto del rigido tessuto delle camicie, preferì un morbido piquet di cotone capace di allungarsi e di muoversi con lui. Invece del colletto button-down optò per un colletto a costine che poteva essere tirato su per proteggere il collo dal sole. Infine, decise di abbandonare le maniche lunghe per le maniche corte, poiché queste gli consentivano una gamma più completa di movimenti.
Ispirandosi al suo soprannome, Lacoste chiese a un amico di disegnare un coccodrillo, da lì a poco questo divenne il suo celebre logo, esordendo nel 1927 applicato prima sulle sue giacche e poi sulle magliette.
Nel 1933, dopo essersi ritirato dal tennis professionistico, Lacoste cominciò a commercializzare le proprie creazioni in Europa e Nord America e fondò l’azienda Chemise Lacoste, il cui simbolo distintivo è rimasto negli anni proprio il piccolo coccodrillo.
Al giorno d’oggi le polo sono diffuse in tutto il mondo occidentale e, benché fino a qualche anno fa recitassero un ruolo esclusivamente sportivo, adesso non è così difficile vederle abbinate anche a completi smart per l’ufficio.
L’origine inglese della polo camicia
L’origine storica della polo non è certa, quello che sappiamo è che indubbiamente sia nata in parallelo con il gioco del polo, dal quale prende il nome. Alla fine del XIX secolo, questo sport divenne molto comune in Inghilterra e i giocatori iniziarono ad indossare un vero e proprio completo da gioco.
All’epoca, parte della divisa da polo era costituita da magliette in cotone a maniche lunghe provviste di un colletto a camicia fermato da bottoni, così che questo non svolazzasse durante il gioco sul campo.
A partire dagli anni cinquanta, anche grazie al successo della creazione di René Lacost, il termine polo venne esteso a tutte le magliette utilizzate anche per il tennis. Nel 1972 Ralph Lauren incluse le sue “polo shirt” come parte importante della sua nuova linea di moda chiamata appunto “Polo”, consacrando definitivamente l’abbinamento del nome a quel tipo di indumento.
Quando e come indossare la polo da uomo
Luchino Visconti la indossa in una celebre foto del 1960, Gianni Agnelli la portava al mare in compagnia di Jackie Kennedy. Non c’è nessun dubbio che la polo sia da sempre sinonimo di un’eleganza casual e che sia diventata negli ultimi anni anche un caposaldo della tendenza athleisure.
Perché, se le polo restano tuttora la divisa ufficiale per tennisti e giocatori di golf, è pur vero che i modelli più chic si ritrovano anche negli ambienti lavorativi più smart dove, soprattutto con la bella stagione, il caldo intenso spinge tutti a preferirle alle camicie.
Le nuove polo sono realizzate in cotone garzato o punto riso, rasato finissimo o lavorato piquet e uniscono al piacere e al comfort della maglia, l’eleganza e la vestibilità del collo applicato dall’effetto camicia. Uno dei vantaggi delle maglie in piquet di cotone, inoltre, è la proverbiale traspirabilità, che le rende indispensabili in estate.
Aristocratica rivale della T-shirt, oggi la polo si impreziosisce e può essere indossata anche in ufficio con giacche monopetto, blazer destrutturati e pantaloni su misura in cotone. Ovviamente solo se l’etiquette aziendale lo permette.
Per il tempo libero, oltre all’abbinamento con pantaloni chino e mocassini, un’altra ipotesi che va per la maggiore prevede i classici bermuda (pantaloncini in cotone) e le scarpe da barca. Ma non solo. La polo è particolarmente adatta anche a jeans e pantaloni in cotone o lino su misura.
In tinta unita crea un raffinato effetto preppy, da sfoggiare eccentricamente a contrasto, o con il rigore del ton sur ton. La versione a righe, invece, regala un sofisticato gusto à la marinière da completare con pantaloni blu navy.
Ma le polo da uomo si possono indossare anche la sera: il look total white è un irrinunciabile delle nottate in riva al mare, i toni denim si prestano per le occasioni in città e le proposte verdi a maniche lunghe si sposano bene con dei jeans scuri.
Dettagli della polo da uomo Lanieri
Le nuove polo camicia da uomo in maglia di Lanieri hanno davvero qualcosa in più. Eleganti, essenziali, con una vestibilità classica, sono il capo ideale da abbinare a pantaloni chinos su misura e completi più casual.
Realizzate in Italia con un tessuto piquet di cotone in tinto filo (processo che rende il colore più intenso e profondo), queste polo da uomo su misura possono essere personalizzate online con maniche lunghe con polsini arrotondati o maniche corte.