Alla voce Icona sul dizionario leggiamo “Figura o personaggio emblematici di un’epoca, di un genere, di un ambiente“. Bene, se dovessimo fare l’elenco delle icone del guardaroba maschile, quelle che per un motivo o per l’altro hanno segnato il mondo della moda, non potremmo non citarne una la cui storia inizia lontano: il tessuto Principe di Galles.
Un pattern esclusivo dai caratteristici disegni a quadri, con numerose variazioni di toni e colori. Il tessuto ideale per la confezione di giacche sportive ed eleganti da portare sia in inverno che in primavera. Il signore dell’eleganza britannica, che a più riprese si è confermato il capo chiave delle collezioni formali.
Dove nasce questa leggenda e perché è entrata a far parte dell’olimpo dell’abbigliamento maschile? Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle origini e la storia del tessuto Principe di Galles.
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Storia
Le grandi storie, quelle che arrivano da lontano, spesso sono le più avvincenti, le più affascinanti e anche le più complicate. È anche questo il caso. Infatti, se vogliamo conoscere l’origine del Principe di Galles dobbiamo andare indietro nel passato, fino al 1800.
Fra tutte le teorie (e leggende), la più accreditata narra che l’origine di questo tessuto sia da far risalire a inizio del XIX secolo, quando un gruppo di possidenti inglesi decide di emigrare nella vicina Scozia.
Non potendo indossare i disegni dei clan locali (Giorgio IV chiese ai membri dei clan di vestire “colori e pattern” diversi quando partecipavano alle udienze), i nuovi emigrati adottano come emblema distintivo del loro vestire un certo tipo di pattern a quadri, noto con il termine glenurqhart plaid, alias “quadrettato della glenurqhart” (nome di una valle nell’Invernesshire).
Perchè si chiama Principe di Galles
Col tempo questo disegno entra a far parte del vocabolario tessile britannico con il nome di glen plaid (detto anche glen check) e dai tempi di Edoardo VII viene utilizzato per i completi degli eredi al trono inglesi, dal cui titolo prende appunto il nome “Principe di Galles”.
Conosciuto come “Bertie”, Edoardo VII mantiene il titolo di “Principe di Galles” più a lungo di qualsiasi suo predecessore, e probabilmente è lui a dover ricevere il riconoscimento per aver reso l’abito in Principe di Galles un must del guardaroba maschile.
Sennonché, è solo agli inizi del XX secolo che l’antico tessuto di lana giunge al culmine della popolarità. È allora che Edward Albert (1894-1972), Principe del Galles dal 1910 fino al 1936, lo consacra a fantasia chiave per i suoi abiti sartoriali.
Mancato re, ma soprattutto maestro di stile, il duca di Windsor lancia moltissime mode: le scarpe in camoscio, i calzoni alla zuava, il vestire sportivo. Ma prima fra tutte quella dell’abito in Principe di Galles, che da lì in poi diviene una vera icona di stile.
Un pattern riservato ai nobili? Niente affatto. Lungo tutto il 900 le varie versioni del tessuto Principe di Galles vengono indossate da star del cinema britanniche (vedi i vari James Bond di Connery e le apparizioni sul Red Carpet di Eddie Redmayne), e non solo.
Questo tessuto è diventato uno dei favoriti da designer come Ralph Lauren e Michael Bastian, che mescolano abilmente la loro attitude americana con l’allure europea della stoffa.
Caratteristiche
Il principe di Galles è una particolare fantasia dei tessuti in lana, caratterizzata da un motivo a grandi riquadri in cui si alternano fantasie a quadretti più piccoli e Pied-de-poule. I riquadri possono essere “puri” o decorati con fili colorati, che ne delimitano il disegno e vivacizzano l’aspetto e lo stile.
Per conoscere le caratteristiche del tessuto Principe di Galles ci affidiamo al Dizionario dei termini della moda, il quale spiega che “i riquadri sono formati da una parte di pied-de-poule o di “effetto stella”, con una parte di millerighe o grisaglie con disegno damier, a catena o trama bicolore molto fitta con infinite possibili variazioni, in rapporti più o meno grandi, in armature diverse.
Nelle varianti classiche la parte quadretta a pied-de-poule (o a “effetto stella) è circa 2/5 del quadro totale, mentre i 3/5, che formano lo specchio di fondo, sono occupati dall’effetto millerighe o di grisaglia. Nelle altre varianti queste misure non sono fisse.”.
Il must del Principe di Galles è il bianco/nero ma può essere declinato in altre varianti colore come il blu o il marrone. Una fantasia dal piglio decisamente sportivo ma elegante, applicata in moltissime versioni a tessuti sia pettinati che cardati, leggeri o pesanti, a seconda della stagione.
Scelta e abbinamenti
Il Principe di galles è un tessuto particolarmente versatile e come abbiamo detto presenta migliaia di versioni possibili. Può essere utilizzato sia per le giacche che per gli abiti interi, ma per indossarlo nel modo giusto è il caso di tenere in considerazione alcuni aspetti.
Ecco di seguito qualche consiglio su quando sceglierlo, come portarlo o come abbinarlo.
Abito in Principe di Galles
Che si tratti del guardaroba per l’ufficio o di quello per il tempo libero, un abito in Principe di Galles è sempre un’ottima scelta. Un capo che rende omaggio alla più alta tradizione sartoriale inglese, da portare come semplice completo oppure abbinato a un gilet tono su tono, per un tre pezzi di tutto rispetto.
Giacca e blazer in Principe di Galles
Giacca o blazer Principe di Galles? A te la scelta. Quello che otterrai è uno spezzato da indossare con un paio di pantaloni (o chinos) scuri per una cena informale, o un “casual Friday” in ufficio.
Pantaloni in Principe di Galles
Se per la giacca è facile scegliere cosa abbinare, meno immediata è la versione spezzato con pantaloni in Principe di Galles, per i quali ti proponiamo un abbinamento casual fatto di maglie o polo in lana, esclusivamente tinta unita.
Camicia in Principe di Galles
Benché sia nata come fantasia da abito, quella del glen check è una versione utilizzata anche per la confezione di camicie business da uomo. Un buon compromesso per chi cerca qualcosa di diverso dalle solite camicie a righe o tinta unita, ma non ama le fantasie troppo estrose. Da portare con abiti tinta unita o con micro fantasie tono su tono.
Cappotto in Principe di Galles
La geometria ideale per il pezzo forte del guardaroba autunno/inverno. Se vuoi un cappotto da uomo che non passi mai di moda, il cappotto Principe di Galles ha tutte le carte in regola per tenerti compagnia a lungo negli anni.
Cravatta in Principe di Galles
Oltre alle tradizionali opzioni regimental, puntinate e paisley in seta, per completare il look da ufficio hai a disposizione anche la cravatta con disegno Principe di Galles. Da abbinare a una camicia in tinta unita per un’alternativa formale, ma distintiva.
Di stagione in stagione, il Principe di Galles si conferma ai vertici delle classifiche dei più tessuti più venduti. Il successo è stato tale che, pur rimanendo un essenziale dell’inverno, è stato adottato anche per i capi del guardaroba primaverile. Piace così tanto che da anni ha valicato il confine maschile/femminile penetrando nel prêt-à-porter.
Ottime informazioni!